Forma a V Bikado

tl_files/catalogo/Impianti/Peschi.jpgCos’è

La Forma a V Bikadò è un sistema di allevamento e potatura dei frutteti molto simile alla Forma a V, ma la parete produttiva si ottiene da una sola pianta dove vengono piegati da due a quattro rami principali. Sulla parete produttiva si inseriscono pali ed una coppia di braccetti, mentre alle due estremità degli stessi vengono stesi due fili  assieme a delle canne di bamboo che formeranno la parete inclinata dove verranno fissate le piante. Il termine Bikadò si rifà proprio all’utilizzo del bamboo che richiama le tecniche di allevamento colturale del lontano Oriente.  Può anche assumere la Forma a Y che viene prevalentemente utilizzata per la coltivazione dell’Olivo, mentre la Forma a V Bikadò in qualità di variante della Forma a V semplice viene utilizzata per l’allevamento di colture quali il Ciliegio, il Pero, il Pesco.

 

Distanze e parametri

Le distanze ed i parametri di configurazione della Forma a V Bikadò, sono molto simili alla Forma a V semplice, anche se delle variazioni possono presentarsi in base al tipo di frutteto in cui è applicata. Le caratteristiche generali, sempre riferite alla Forma a V, da cui trae origine, sono la distanza delle piante a 0,50 metri tra loro, distanza tra i pali di 6 metri e tra le file di 3,2 -3,5 metri.

Vantaggi

Rispetto alla Forma a V semplice, quella  Bikadò sembra consentire una maggiore riduzione dei costi dell’impianto, dovuta al fatto che si riduce il numero di piante da adibire a parete produttiva, il Bikadò, infatti, seleziona solo una pianta. La Forma a V Bikadò, inoltre, garantisce anche una buona esposizione solare ed un ottimo irradiamento dei frutti, con un notevole controllo della vigoria della pianta, eliminazione del rischio di sfregamento tra di esse  e la facilitazione delle operazioni di raccolta.

Bikadò dalla V alla Y

La Forma a V Bikadò si determina dal numero di  rami principali selezionati e piegati, mentre la Forma a Y, dal numero di rami selezionati e dal fusto.   I Rami o branchette,  in base al numero in cui vengono selezionati, determineranno la forma “geometrica” dell’impianto. Due rami  principali ed il fusto creano la Y,  quattro alternati a due a due, in alto ed in basso,  la  X,  due branchette senza il fusto formano la V. Diverse forme, dunque, in un’unica struttura, mentre la Forma a V semplice alternava e piegava alternativamente a destra e a sinistra, i rami di piante diverse, che partivano dalla base, in assenza del tronco,  per formare la classica V. La forma a Y è stata utilizzata nella coltura intensiva dell’Olivo. Ogni branca è inclinata a circa 30° rispetto alla linea verticale ed è posizionata nella stessa direzione del filare. La forma a Y  nell’Olivo è progressivamente entrata in disuso per la complessità delle operazioni di potatura. Restano praticate, specie, nella coltivazione dei frutteti, i derivati del sistema a Palmetta in cui rientrano anche la Forma a V, Forma a V Bikadò e Forma a Y.

Cenni Storici

La Forma a V Bikadò si è imposta come variante della Forma a V semplice che come tutti i sistemi derivati dalla Palmetta richiede dei sostegni per impostare l’orientamento delle branche. Sostegni che potevano essere un muro su cui appoggiare la parete produttiva, ( sistemi a spalliera) o strutture composte da pali e fili ( sistemi a controspalliera). Il sistema a Palmetta in tutte le sue varianti, dalla V alla Y si è diffuso a partire dall’ Ottocento, ma con il passare degli anni le esigenze di riduzione dei costi di gestione dell’impianto, la necessità di meccanizzare le fasi di potatura e di raccolta e la necessità  di incrementare la produzione e la relativa qualità del frutti, hanno fatto progressivamente abbandonare i sistemi di allevamento a Palmetta a favore di forme intermedie o più moderne che sono state adottate  a partire dagli anni ’80 ed in cui possiamo far rientrare la Forma a V Bikadò, più gestibile della Forma a V tradizionale. Questo sistema permette di controllare la vigoria della pianta che non raggiungerà altezze eccessive. Come per la Forma a V si ricorre a portainnesti nanizzanti in grado di rallentare l’allungamento della pianta.

Densità dell’impianto

Anche la Forma a V Bikadò si presta a sistemi di allevamento colturale intensivi che permettono di ottenere più di 1200 piante per ettaro, arrivando, come per la Forma a V classica, anche a 5000 piante per ettaro. Le strutture a parete, dove si utilizza la Forma a V, sono, però, adatte a terreni pianeggianti. Con questo sistema di allevamento le operazioni di raccolta e di potatura vengono effettuate direttamente da terra, tanto che in Francia si parla di “verger pieton”  cioè di frutteti pedonali.

Potatura

Gli interventi di potatura della Forma a V Bikadò sono simili, se non identici, a quelli della Forma a V tradizionale, che a sua volta segue i criteri delle operazioni di potatura del sistema a  Cordone , detto anche Asse colonnare. La potatura si effettuerà asportando i germogli troppo vigorosi o non correttamente posizionati. Le branchette fruttifere, che presentano uno sviluppo eccessivo, vanno, invece, accorciate. Queste ultime vanno anche rinnovate con dei tagli di ritorno, mentre le incisioni favoriranno la formazione dei germogli laterali.